Fatti e commenti di H. Spencer
p.8
Fatti e Commenti di H. Spencer (Torino, Fratelli, Bocca 1903.) I traduttori sono implacabili e i discepoli spingono adorazione fino al tradimento. Un certo dott. Salvadori il quale «in poche ore» (lo confesse da se) pretendeva darci la sintesi del pensiero spenceriano, dopo aver ritradotto i Primi Principi (ce n'era proprio bisogno?), ha spinto il suo culto compromettente fino a volgere in nostra lingua quei Facts and Comments che sono la prova definitiva di quella decadenza senile dello Spencer che s'era già rivelata non pochi anni fa. Luoghi comuni diluiti, ingenuità da Irocchesè, vecchi detriti materialisti (cfr. ad es. a p. 27.), vecchi trucioli di osservazioni, riempiono la parte maggiore e peggiore del libro. Le uniche cose che ci mostrino ancora nello Spencer un uomo pensante sono alcune riflessioni sull'imperialismo e sul rimbarbarimento della società contemporanea. Lo Spencer non sa però che di questo rimbarbarimento è anch'egli un sintomo, col suo ritorno a concezioni oltrepassate e con le conseguenze cui condurrebbe la sua morale.
Una sola cosa in questo libro ci par consolante; nella prefazione lo Spencer stesso, ci assicura che sarà il suo ultimo. Noi siamo lieti di crederlo sulla parola e diremo presto la nostra orazione funebre (quando lontana da un panegirico!) sopra al suo cadavere teorico che già comincia a disfarsi.
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◄ Giovanni Papini